Ricchi e intelligentissimi, i fratelli Lively - Hades, Apollo, Hermes, Aphrodite e Athena - sono i più popolari di Yale: nessuno osa avvicinarli, ma tutti li conoscono e li guardano da lontano; ogni venerdì sera organizzano quelli che sono diventati famosi come i Giochi degli Dèi, in cui all'avversario non si riserva nessuna pietà; batterli è impossibile. Quando Haven arriva al campus come matricola, rimane affascinata da loro, anche se un po' impaurita, finché Hades si accorge di lei… L'amore che scoppia tra i due è irrefrenabile, ma si rivela ben presto una vera e propria discesa all'Inferno; i giochi a Yale, infatti, sono solo una minuscola parte di quello che nascondono i Lively: la posta in palio è alta e Haven ancora non sa che la pedina principale della partita è proprio lei.
Ammetto di aver iniziato Game of Gods Discesa agli inferi perché incuriosita da tanti post sui social dedicati ad esso. In realtà non mi sono mai soffermata né sulla trama, né sulla scrittrice. Insomma, come spesso mi capita sono andata un po' a scatola chiusa.
Io sono una di quelle persone che giudica il libro dalla copertina, nel senso che se devo comprare un romanzo mi basso su di essa. Ho comprato decine di libri perché mi piaceva la copertina, e il più delle volte mi è andata bene. Come in questo caso.
Dopo aver letto GoG, ho scoperto che Hazel Riley è lo pseudonimo di una scrittrice italiana di origine sarda, classe 97 e che sui social si fa chiamare Cucchiaia.
Il libro infatti viene niente popò di meno che da Wattpad dove ha avuto un enorme successo, tanto che nel 2023 la Sperling & Kupfer ha deciso di pubblicarlo.
Nonostante la trama non sia delle più originali, resta comunque intrigante dato che la scrittrice ha deciso di arricchire la storia mescolando il romance con le divinità greche.
I protagonisti del libro hanno tutti il nome di una divinità. I primi che incontriamo sono i fratelli Lively: Hades il nostro protagonista, Apollo, Aphrodite, Hermes e Athena, e ne rispecchiano anche un po' i caratteri.
«Hanno dei pezzi di scacchi in vetro, particolarissimi, che sotto la luce diventano un caleidoscopio di colori. Ognuno di loro ha un pezzo che lo rappresenta e che fa capire chi ti sta invitando ai giochi.» Sul suo telefono campeggiano le immagini delle pedine degli scacchi. Vorrei dirgli che non c’è bisogno che me le faccia vedere, perché sono bravissima a giocare, ma decido di stare in silenzio. «Aphrodite ha l’alfiere. Hermes, il re. Athena, la regina. Apollo, il cavallo.» Fa scorrere le immagini e si ferma all’ultima. Il pezzo da gioco di Hades è la torre. Ciò che non capisco è il collegamento tra persona e pedina del gioco. Li hanno scelti a caso o c’è un motivo?
La famiglia Lively è ricca è potente, capitanata dai genitori Crono e Rea, che comandano sull'Olimpo, una struttura su un'isola privata della Grecia che ospita milioni di giocatori all'anno, come se fossero davvero degli dèi spietati e senza cuore. Trattamento che riservano anche ai loro stessi figli.
Haven è una semplice ragazza entrata a Yale grazie a una borsa di studio. La sua famiglia ha tantissimi debiti e il padre fa mille lavori per poter arrivare a fine mese. Ha un fratello di un anno più grande Newt, anche lui a Yale, molto più tranquillo e pacato della sorella ludopatica.
Io e mio fratello Newt siamo l’esempio più pratico del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Ciò che non ho io, lo ha lui. E ciò che ha lui, non ho io. Un metro e novanta di altezza, lui. Un metro e sessanta, io. Le labbra naturalmente colorate di un rosso carico, io. Le labbra pallide e sottili, lui. La sua spaventosa bravura per la matematica, contro la mia mente che detesta i numeri. Lui è fortunato in amore, io nel gioco. Lui è nato nel pieno della primavera, io nel pieno dell’autunno.
Lei infatti è da subito estremamente affascinata non solo dai fratelli Lively, ma anche dai giochi proibiti e immorali che organizzano il venerdì sera nell'ateneo.
Quando Haven si troverà invischiata però nei giochi degli dèi, scoprirà che le cose sono molto più grandi di quel che pensava.
«Non abbiamo detto che giocano per vincere, come qualsiasi persona normale di questo mondo. Loro giocano per farti perdere. C’è una grande differenza.» Non ho voglia di stare a soppesare le loro frasi intimidatorie. L’aura di mistero e quasi terrore che c’è attorno ai Fratelli Mela mi sembra esagerata. «Quando dite che giocano… intendete giochi veri e propri o è in senso figurato?»
Come ho detto la trama non è delle più originali, è un classico enemies to lovers, ma la scrittura di Hazel scorrevole e semplice, riesce a tenerti incollato alle pagine.
Abbiamo un tripudio di personaggi molto diversi tra loro. Non solo i Lively, ma anche i nuovi amici di Haven sono individui molto particolari, alcuni anche troppo.
[Mi sono ritrovata più di una volta a fare delle similitudini con Twilight, in quanto ogni fratello Lively sembra la rappresentazione dei Cullen. ]
Haven e Hades hanno due caratteri forti e dominanti, non si accontentano di poco e vogliono fare le cose a modo loro. Questo inevitabilmente, li porta a scontrarsi più volte.
Tutta la mia attenzione è concentrata su Haven. Per il semplice fatto che mi guarda come se fossi un assassino, la persona più disgustosa sulla faccia della Terra. Non accetto di essere guardato in questo modo, men che meno da lei. Lei che non sa nulla di me e dei miei giochi. Lei che si intromette perché è troppo curiosa e poi si lamenta se ciò che scopre la spaventa o la delude. Glielo avevo detto. Le avevo detto di stare alla larga dai miei giochi e da me. Non è un problema mio se il suo cuoricino sensibile non regge qualche scazzottata.
Il fatto che non ci sia una sola persona normale in quel gruppo, non so se cosa positiva o negativa.
Haven per l'appunto, è molto spesso snervante e impicciona, troppo ficcanaso per la sua stessa sicurezza!
La storia d'amore è il fulcro del romanzo, e c'è veramente poco spazio alla vita universitaria dei ragazzi, quindi non aspettatevi di leggere di lezioni, esami e interrogazioni. Tutto ruota intorno ad Haven e Hades, che insieme ai fratelli di lui tengono banco dall'inizio alla fine.
Il pov è per lo più dalla parte della ragazza, ma abbiamo dei capitoli dove è Hades raccontare cosa succede. Questo ci aiuta ad avere un quadro più completo delle vicende che riguardano la famiglia Lively.
Game of Gods quindi è un libro scorrevole e piacevole da leggere, con quel pizzico di spicy che non infastidisce e una trama che ti fa immergere completamente nella storia.
Ha un cliffhanger grosso come l'Olimpo, quindi se volete leggerlo armatevi del secondo volume della serie, Game of Titans, Ascesa al paradiso, uscito quest'anno nelle librerie.
Di sicuro leggerò anche il secondo volume perché sono molto curiosa di sapere come andrà a finire la storia tormentata di Haven e Hades, e cosa nascondono alcuni personaggi che girano intorno ai ragazzi.
Un punto in più va alle ultime pagine, che mi hanno fatto letteralmente ridere come una scema. Vorrei avere un Hermes nella mia vita.
LA RICETTA
FRAPPE' AL CIOCCOLATO
«STAI scherzando, vero?» domanda Newt dopo qualche secondo. «A me sembra seria», risponde Liam, accanto a me. Ha un bicchiere di vetro enorme, con dentro un frappè al cioccolato e una cannuccia gialla. «Buono il frappè, ragazzi, lo avete mai provato?»
Visti gli 800 gradi che fa fuori, questa ricetta casca a pennello.
E' estremamente semplice e veloce: pochi ingredienti per il massimo risultato.
Ho deciso di fare una ricetta senza gelato, dato che è più difficile da avere a disposizione a casa. Nella mia difficilmente c'è, dato che sono intollerante al lattosio, mentre la panna non manca mai.
Per preparare il frappè di Liam, basterà sciogliere il cioccolato fondente al microonde e inserirlo nel boccale del frullatore con il latte e la panna ben freddi, i cubetti di ghiaccio e frullare per qualche secondo.
Trasferite il frappè su un bicchiere e decorate con panna, scaglie di cioccolato, ed una cannuccia rigorosamente gialla!
Post scriptum: io non ho messo lo zucchero, ma se preferite qualcosa di più dolce, potete mettere nel frullatore, insieme agli altri ingredienti, 2 cucchiaini di zucchero, o del miele, o addirittura un paio di cucchiai di nutella.
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