“E’ verità universalmente riconosciuta che…” pensando al libro Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen vengano in mente merletti, corteggiamenti e.. tè. Magari serviti tutti insieme!
Per il primo post non potevo non scegliere uno dei miei libri preferiti. La trama gira intorno alle avventure e disavventure (per lo più amorose) della famiglia Bennet. In special modo la storia è incentrata su Jane ed Elizabeth. La primogenita, bellissima e dolcissima si innamora a prima vista del ricco e cortese Charles Bingley.
“Scapolo, si capisce. Un giovanotto con un bel patrimonio; quattro o cinquemila sterline all’anno”Il loro amore è però contrastato prima dalle sorelle di lui, poi dal signor Darcy che giudica la famiglia di Jane troppo modesta e soprattutto imbarazzante. Elizabeth tra pretendenti e proposte di matrimonio sceglie, dopo l’odio iniziale, di vivere per sempre felice e contenta (speriamo) con l’algido e un po’ scorbutico Mr. Darcy, che nota subito Lizzy ma combatte la sua infatuazione per colpa della classe sociale inferiore di lei e del comportamento sconsiderato e superficiale delle sorelle minori e della madre.
“.. il signor Darcy attrasse di colpo l’attenzione di tutta la sala per il suo personale alto e slanciato, i bei lineamenti, il nobile portamento e per la rendita di diecimila sterline all’anno , informazione che cinque minuti dopo il suo ingresso era già diffusa tra tutti.”Personalmente non posso non condividere la scelta di Lizzy. Chi può resistere al fascino tenebroso e anche un po’ altezzoso di Darcy?
Ma in questo libro non troviamo solo l’amore, anche se la fa da padrone, ma storie di vita quotidiana, di convenienza e tradimenti come Wickham che prima seduce la quindicenne Georgiana Darcy, poi ci prova con Lizzy ed in fine fugge con Lydia per poi sposarla grazie ai soldi offerti molto generosamente dal signor Darcy. Anche il cinismo e la rassegnazione sono temi cari al libro, un esempio? La storia della povera Charlotte Lucas, la migliore amica di Elizabeth che a 27 anni pur di evitare di essere un peso per la sua famiglia e convinta che non incontrerà mai il vero amore decide di sposare il goffo e grottesco Mr. Collins.
Naturalmente c’è spazio anche per l’orgoglio in special modo quello di Mr. Darcy e il pregiudizio che Elizabeth ha nei confronti di quest’ultimo.
Nel libro incontriamo un’infinità diverse di personaggi ma il mio preferito è e resterà sempre Mr. Darcy. Sarà per il suo fascino? Per la bellezza? Per la lealtà nei confronti dei suoi amici? Per la dichiarazione che fa ad Elizabeth? Si, assolutamente si, per tutti questi motivi ed anche di più!
Donne, diciamocelo, chi non sceglierebbe di passare una vita intera con uno come lui? Perché sappiamo bene che gli uomini un po’ stronzetti ci piacciono di più.. ahimè purtroppo è così, non possiamo farci nulla! E poi chi non vorrebbe sentire le parole che Darcy dice ad Lizzy:
O. Mio. Dio. Non vedete i miei occhi a cuoricino?
“Ho lottato invano. Non ci riesco. Non posso reprimere il mio sentimento. Deve permettermi di dirle con quanta passione la ammiro e la amo.”Lui confessa che la ama nonostante le avversità e le aspettative della sua famiglia e che a discapito di tutti gli sforzi che ha fatto non riesce proprio a non ammirarla. E malgrado Elizabeth lo rifiuti, poco garbatamente aggiungerei (anche se in quel momento credeva di fare la cosa giusta) lui continua ad amarla, risolve le cose tra Jane e Bingley e trova Lydia quando ogni speranza era ormai perduta e tutto per amor suo.
O. Mio. Dio. Non vedete i miei occhi a cuoricino?
Guardate meglio!!
Ma la Austen in questo libro ha dato il meglio di se, secondo il mio modesto parere, nel caratterizzare i personaggi, per così dire “negativi”. E di personalità odiose ce ne sono fin troppe in orgoglio e pregiudizio.
La prima è Lydia, sfacciata ed arrogante.. per non parlare delle sorelle altezzose di Bingley o della stessa signora Bennet.
Ma la Austen in questo libro ha dato il meglio di se, secondo il mio modesto parere, nel caratterizzare i personaggi, per così dire “negativi”. E di personalità odiose ce ne sono fin troppe in orgoglio e pregiudizio.
La prima è Lydia, sfacciata ed arrogante.. per non parlare delle sorelle altezzose di Bingley o della stessa signora Bennet.
“Era una donna di intelligenza modesta. Di scarsa istruzione e di carattere incerto. Quando era scontenta si metteva in testa d’essere nervosa. Lo scopo della sua vita era trovare marito alle sue figliuole, il suo svago le visite e il raccattar chiacchiere.”Ma la peggiore di tutti è senza dubbio Sua Signoria Lady Catherine de Bourgh, pomposa oltre ogni immaginazione.
”Lady Catherine era alta e grossa, di lineamenti fortemente marcati, che una volta potevano essere stati belli. Il suo aspetto non era affabile ne il suo modo di ricevere i visitatori era stato tale da far loro dimenticare la loro inferiorità di rango. “Una donna che non ha ne bellezza ne particolari capacità o doti, ma solo soldi; ok tanti soldi! e per questo crede di aver il diritto di giudicare tutti e tutto e dare consigli non richiesti in continuazione.
Ecco, appunto: O D I O S A!
Sembra anche che la Austen, sia in orgoglio e pregiudizio che in tutti i suoi libri, voglia metterci in guardia verso quelle persone che a primo impatto sembrano troppo simpatiche. In questo caso Wickham che si finge oltraggiato e tradito dal comportamento di Darcy, che invece, scopriamo poi dalla missiva che lui da ad Elizabeth, ha fatto tutto quello che andava fatto.
Questa è un’altra cosa che adoro dei libri di Jane Austen: lei da la possibilità ai protagonisti di chiarirsi e spiegarsi tramite una lettera, cosa che trovo davvero molto romantica.
Sembra anche che la Austen, sia in orgoglio e pregiudizio che in tutti i suoi libri, voglia metterci in guardia verso quelle persone che a primo impatto sembrano troppo simpatiche. In questo caso Wickham che si finge oltraggiato e tradito dal comportamento di Darcy, che invece, scopriamo poi dalla missiva che lui da ad Elizabeth, ha fatto tutto quello che andava fatto.
Questa è un’altra cosa che adoro dei libri di Jane Austen: lei da la possibilità ai protagonisti di chiarirsi e spiegarsi tramite una lettera, cosa che trovo davvero molto romantica.
Uff… Che nostalgia delle letterine d’amore scritte a mano, altro che e mail!!!
Concludo citando una frase tratta dal film “Il club di Jane Austen” (che consiglio, è davvero molto carino):
Il libro in oltre riesce a dare un quadro dell’epoca, dei costumi, dei riti e dei comportamenti della società della provincia inglese della fine del diciottesimo secolo.
Ebbene, non posso che invitarvi a leggere questo splendido capolavoro scritto dalle sapienti, ironiche ed innovative mani di Jane Austen pubblicato all'inizio dell’800 ma che resta comunque molto attuale, magari mentre siete in giardino con una tazza di tè e qualche focaccina dolce!
Gli inglesi si sa, amano bere il tè ma amano ancora di più accompagnarlo con qualche prelibatezza.
“Non va mai sottovalutato il potenziale di una lettera ben scritta.”Il Club di Jane Austen
Il libro in oltre riesce a dare un quadro dell’epoca, dei costumi, dei riti e dei comportamenti della società della provincia inglese della fine del diciottesimo secolo.
Ebbene, non posso che invitarvi a leggere questo splendido capolavoro scritto dalle sapienti, ironiche ed innovative mani di Jane Austen pubblicato all'inizio dell’800 ma che resta comunque molto attuale, magari mentre siete in giardino con una tazza di tè e qualche focaccina dolce!
La ricetta: Focaccine dolci per il tè.
Gli inglesi si sa, amano bere il tè ma amano ancora di più accompagnarlo con qualche prelibatezza.
Questa ricetta è molto semplice da preparare però di grande effetto.
Ingredienti: (per 18 focaccine)
Ingredienti: (per 18 focaccine)
- burro 60 g
- farina 250 g
- zucchero semolato 100 g
- cioccolato fondente 2 cucchiai
- noci (o nocciole o mandorle) tritate 60 g
- uvetta 60 g
- spezie miste (cannella, vaniglia, pepe ecc.) 1 pizzico
- lievito in polvere per dolci 1 cucchiaino
- uovo sbattuto 1
- latte Q.B.
Incorporate poi l’uovo e se necessario un po’ di latte, quanto basta per ottenere una pasta abbastanza dura.
Dividete l’impasto in parti uguali e stendetele un po’ con le mani. Ponetele poi in una teglia imburrata e infarinata distanziandole di circa 5 cm l’una con l’altra.
Prima di infornarle spargetele con lo zucchero semolato restante.
Cuocete nel forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti o finché le focaccine saranno dorate.
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