Google+ Dolci tra le righe

15 aprile 2024

Fabbricante di Lacrime di Erin Doom con Pan Brioche Vegano



Lo sappiamo che per noi lettori, in genere, difficilmente il film è all'altezza del libro dal quale viene tratto. Qui però c'è un problema di fondo: questo è il libro più brutto e noioso tra quelli letti negli ultimi anni. 

Uno strazio che mi ha portato a saltare intere pagine pur di finirlo. Non credo che riuscirei a reggere un'altra lettura del genere. Questo è il classico romanzo che ti fa passare la voglia di leggere libri.

Ma andiamo con ordine.

La storia è quella di Nica, un'adolescente che dopo aver passato quasi tutta la sua vita in orfanotrofio, a diciassette anni, viene adottata dalla famiglia perfetta. Con lei, manco fossimo dal macellaio a fare spesa, viene scelto anche l' acerrimo nemico di Nica: Rigel, un ragazzo dalle sembianze da angelo, ma con il cuore di un diavolo, anzi, di un lupo. 

Dico scelto, in quanto Nica viene selezionata dai Milligan non perché avessero affinità o roba simile, lei va a stare da loro perché passando con la macchina, la vedono nel prato a parlare con gli insetti e ne rimangono affascinati; mentre Rigel li incanta suonando un vecchio pianoforte scordato… quindi, se li portano a casa entrambi. Come al supermercato appunto. Paghi uno, prendi due!

Comunque, i ragazzi da quel momento, sono costretti a convivere nonostante l'acredine reciproca. 

Ma siccome Nica è buona, gentile, generosa, altruista, servizievole e tutti gli altri aggettivi positivi che vi vengono in mente, non lo odia veramente. Anzi, vuole salvarlo, da buona crocerossina quale è. 

Non importa se lei per metà libro dice di aver paura di lui, che ha incubi al solo pensare a Rigel o che lo descriva nel modo peggiore possibile, che manco l'inferno di Dante lo può eguagliare, alla fine comprende di amarlo. Oddio, alla fine, il lettore lo capisce già alla seconda pagina.

Questo libro è talmente scontato che già da subito sappiamo come andrà a finire. 

Fosse solo questo andrebbe pure bene. Ma Erin Doom a quanto pare, ci teneva proprio a scrivere un obbrobrio sotto tutti i punti. 

Non avendo nemmeno sbirciato la trama, leggendo degli scatti d'ira e della violenza che a volte colpiva Rigel, ho pensato di avere tra le mani un fantasy. Mi ero fatta un film mentale con questo fantomatico fabbricante di lacrime che si impadroniva di lui, e prendendo possesso del suo corpo, faceva si che il ragazzo si comportasse in modo anormale e disturbante. 

E invece no, tutto normale gente, Fabbricante di lacrime non è un fantasy e noi ci siamo ritrovati davanti l'ennesimo protagonista maschile manesco, rissoso e possessivo.

In questo libro c'è una continua esaltazione alla violenza, che ovviamente non spaventa la popolazione femminile del posto. No, le donne sono esaltate ed eccitate. Tutte a scuola sono affascinate da Rigel, nonostante nel giro di un mese abbia scatenato tre risse, così dal nulla, giusto per passare il tempo.

E a proposito di questo, nel libro, a parte Norman, il padre adottivo dei due, tutti i personaggi maschili sono in qualche modo "cattivi". Tutto per dare una giustificazione alla violenza di Rigel, che alla fine, passa per il buono della situazione. Ma non solo, le sue azione non hanno alcuna conseguenza, lui la fa sempre franca e la passa liscia. Questo perché gli adulti in questo libro sono degli imbecilli che non si rendono conto di quello che succede sotto al loro naso.

Temi come abusi, violenze e malattie sono trattati in modo così superficiale, che al solo pensiero mi si accappona la pelle. 

Per non parlare delle adozioni. Io non sono del mestiere, ma un pensierino su come andrebbero fatte le cose me lo sono fatta. Non è che uno arriva, sceglie due ragazzi, se li porta a casa e finisce li. 

Ma a quanto pare, nel mondo di Erin Doom le cose sono semplici: assistenti sociali che controllano la famiglia? Manco l'ombra. Conoscere i ragazzi prima di portarseli via? Ma scherziamo? Perdita di tempo. Tutto il processo di adozione è davvero surreale e irrealistico.

Così come le descrizioni del libro: frasi fatte senza senso, senza filo logico, pompose e ripetitive

Un libro prolisso fino allo stremo, che però non dice nulla alla fine. Un susseguirsi di capitoli con le stesse scene ripetute più volte. Un supplizio che poteva benissimo durare la metà.

E il fabbricante di lacrime, resta solo una favola che veniva raccontata all'orfanotrofio.

18 marzo 2024

Il Gran Maestro Della Scuola Demoniaca con Mantou/ Bao, panini al vapore

 

 Siamo giunti alla fine del primo volume di Mo Dai Su Shi, conosciuto in Italia come Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca

 La Mondadori ha deciso di intitolarlo "Rinascita", e ci sta tutto. 




 Infatti nel libro si parlerà del ritorno di Wei Wuxian dopo 13 anni dalla sua morte. 
 Ma facciamo un passo indietro: come avrete capito, Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca è un fantasy, scritto dalle sapienti mani di Mo Xiang Tong Xiu, autrice cinese famosissima in patria e all'estero, grazie a questa opera e ad altre (che presto potremo vedere nei nostri scaffali, sempre grazie a Mondadori). 

 Vi basti sapere che ispirati al Gran Maestro, sono stati realizzati il fumetto, l'anime, il donghua q, la serie Tv e l'audio drama, senza contare i vari art book e gadget ufficiali. E' anche prevista l'uscita di un gioco per cellulari.




 La storia narra della vita, della morte e della rinascita di Wei Wuxian, un cultore dell'antico regno in lotta contro il male, che si fa irretire dall'oscurità e per questo decade un un modo brutale e indecoroso. 
 Al suo fianco il nemico/amico Lan Zhan, fedele, onesto eretto. 
 Con loro una schiera di personaggi positivi e non.

 In Rinascita, troverete tanto amore, anche se non detto esplicitamente. 
 Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca infatti, è anche questo: una storia di amore e redenzione, di vendetta, tradimenti e amicizia. 





 Io ho amato alla follia questo primo volume e nonostante le moltissime lamentele sulla traduzione italiana, ho trovato il libro coerente con quella che è la storia. 

 Per aprire una parentesi proprio sulla discussa traduzione, vorrei chiarire un po' di cose. 

 Il mondo di Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca ha tantissimi nomi a dir poco particolari per noi, a partire proprio da quelli dei personaggi, perché ogni persona nel mondo di MDZS, ne ha almeno tre: uno è quello ufficiale, di cortesia; un altro quello per gli amici o privato; e il terzo in modo in cui viene chiamata la persona, una specie di referenza o titolo

 Prendiamo Lan Wangji: questo è il suo nome di cortesia, poi c'è Lan Zhan, che è il modo in cui lo chiamano le persone a lui vicine, che hanno una certa confidenza (o come Wei Wuxian che se la prendono con la forza questa confidenza!), il nome privato insomma; infine c'è anche Portatore di Luce, il suo onorifico, il titolo che gli è stato dato. 

 Tradurre dal cinese questi nomi non è semplice: se i primi due possono essere lasciati in lingua originale, il terzo deve essere per forza di cose tradotto, per far capire a chi legge, un minimo di come viene definito quel personaggio. 

 Ma il cinese è molto diverso dall'italiano. La traduzione letterale spesso non rende affatto l'idea del carattere in cinese.

 Come tradurre al meglio un nome quindi? Credo si vada a braccio. 
 Capisco che molti si sono arrabbiati per la "cattiva" traduzione, e non condivido alcune scelte della Mondadori, ma capisco perché l'hanno fatto. 

 Come vi dicevo, in questo romanzo sono presenti moltissimo nomi, non solo per i personaggi ma anche armi (molto importanti perché strettamente legate al personaggio), e strumenti musicali, o per i luoghi di origine dei personaggi. 
 Ogni nome ha un significato specifico. 



 Ma non è finita qui: in Cina (come in altri paesi asiatici) tra due persone spesso si usano degli appellativi al posto o in accompagnamento ai nomi propri, particolari termini che si usano in determinati casi, una sorta di prefisso, che indica cos'è l'altra persona per la prima.


 Nel mondo di MDZS ce ne sono diversi, perché ambientato nel passato. Molti di questi termini infatti oggigiorno non si usano più. 
 Qui troverete degli onorifici usati in base anche alla classe sociale oltre che all'anzianità dell'individuo.


 
Vi faccio alcuni esempi: DaGe è un appellativo per fratello maggiore, usato non solo dal fratello di sangue però, ma anche da persone con cui si ha rapporti stretti. Può essere usato sia da Lan Zhan che dalle figure più giovani per chiamare Lan Xichen. 
 Nella versione originale però, Lan Zhan usa un'altro termine ancora per riferirsi al fratello, chiamandolo XiongZhang, che è un modo molto educato per dire fratello. 
 
 Je invece viene utilizzato che chiamare una donna più grande con cui si ha un rapporto di amicizia, o una sorella. Nel libro molto spesso infatti, sia Wei Wuxian che Jiang Cheng lo useranno nei confronti della sorella di sangue dell'ultimo. 


 E' chiaro quindi che, un personaggio può essere chiamato in vari modi, a seconda della persona che lo nomina.
 Nella versione italiana, si è scelto di semplificare molto tutta la faccenda degli onorifici, mettendo al loro posto o il nome proprio del personaggio, oppure fratello, sorella, fratellastro ecc..

 
Per quanto riguarda "fratellastro" in particolar modo, capisco l'indignazione da parte dei fan di vecchia data del romanzo.
La parte incriminata, la troviamo nelle pagine dedicate al passato di Wei Wuxian, a quando incontra Jin Zixuan che usa l'appellativo "fratellastro", per riferirsi a lui e a Jiang Yanli, sorella di Jiang Cheng.


 Fratellastro nella nostra lingua indica una parentela di sangue da parte di uno due genitori, e qui non c'è nessun legame sanguigno tra i due. 
 Per di più [Farò un piccolo spoiler ora] Wei Wuxian lotterà per tutta la vita contro chi insinuava di essere davvero il fratellastro dei giovani Jiang. Verrà accusato spesso, dalla madre di Cheng e Yanli, di essere frutto del tradimento del marito. Questo fa soffrire molto Wuxian, oltre che a Cheng che si sentirà inferiore a Wuxian.


 Capisco la scelta della casa editrice, secondo me hanno semplicemente cercato di semplificare per chi viene in contatto con questa cultura per la prima volta. Se vi è capitato di guardare un drama orientale su Netflix, potete notare che anche li fanno allo stesso modo.

 

Di sicuro avrei di gran lunga preferito che avessero lasciato i nomi originale, ma non me la sento di condannarli alla gogna. Comprendo che per chi si affaccia per la prima volta a questo "mondo asiatico", ritrovarsi con mille nomi diversi per un unico personaggio, possa rendere la lettura meno scorrevole.

 Spero che con i prossimi progetti, visto che la cultura orientale sta prendendo piede anche da noi, prendano in considerazione di lasciare i nomi così come sono.

 Mi sono dilungata tantissimo, ma spero di aver spiegato il mio punto di vista. 

 Quello che è certo, è che promuovo il progetto ed invito tutti a leggere questo libro che mi sta tanto a cuore.
 Spero lo facciate e impariate a conoscere una cultura così diversa dalla nostra.

 Per ulteriori chiarimenti su gli onorifici e in generale sull'opera, potete andare su questo fantastico sito che seguo da anni:

5 marzo 2024

Il Gran maestro della scuola demoniaca

 


Finalmente è nelle mie mani. Sono davvero emozionata.

Lo aspettavo da anni. Anzi, credevo che in Italia non avrebbero mai capito il valore di quest'opera. È uno di quei casi in cui sono felice di essermi sbagliata.

Ho letto tutto il romanzo anni fa, grazie a delle fantastiche persone che lo avevano tradotto amatorialmente, dopo aver conosciuto il fumetto quasi per caso.

Per me è stato amore a prima vista, sia per Wei Wuxian che per Lan Zhan. Due personaggi agli antipodi, sia per aspetto che per carattere, ma che si incontrano e stringono un legame che neanche la morte può spezzare.

Ed è proprio così che inizia il libro, con la proclamazione della morte del temibile Wei Wuxian, il Patriarca di Yiling, che durante la lotta contro il male, ha deciso di usufruire di arti non proprio consone, andando contro tutto quello che i clan che combattono i demoni, cercano di depennare. 

Tredici anni dopo, Wei Wuxian si risveglia nel corpo di uno sconosciuto, e nonostante cerchi di evitarlo, rincontra presto quelli che in passato erano i suoi compagni "di armi" prima, e nemici dopo. 

Coloro che hanno contribuito al suo declino e alla sua fine.

E tra loro c'è proprio Lan Zhan, colui che più di tutti lo ha biasimato all'ora, ma anche l'unico che ha cercato di salvarlo con tutte le sue forze e fino alla fine.

Dopo tutti quegli anni, Lan Zhan è uguale e diverso allo stesso tempo: sempre lui nell'aspetto e nella compostezza tanto cara a quelli del suo clan, ma nel profondo qualcosa è cambiato. Quel giorno al Colle dei Sepolcri, una parte di lui se né andata con Wuxian.

Ma cos'è successo tanti anni prima? Come ha fatto un coltivatore così abile e capace come Wei Wuxian, a finire ucciso dai suoi stessi seguaci?

E perché Lan Zhan voleva a tutti i costi salvarlo, a costo di andare contro la sua stessa famglia?


Per saperlo non vi resta che leggere Mo Dao Zu Shi, conosciuto in Italia con il nome di Il Gran maestro della scuola demoniaca, scritto dalle sapienti mani di Mo Xiang Tong Xiu, che oltre a questa, ci ha regalato altre opere stupende che verranno presto tradotte da Mondadori.

Per ora dobbiamo accontentarci del primo volume di questa serie, in uscita proprio oggi, 5 marzo, con il titolo di Rinascita.

Per gli altri volumi è ancora presto, appena si saprà qualcosa vi aggiornerò.

Se la storia vi piace però, ci sono a disposizione gli anime e i fumetti. 


Inoltre, nel 2019, è stata realizzata una serie TV, The Untamed o Chen Qing Ling, interpretata dagli splendidi Sean Xiao e Wang Yibo.


Ancora oggi, dopo ben 5 anni e nonostante la censura e gli effetti speciali non proprio da film hollywoodiano, resta uno dei drama più amati sia in patria che all'estero.

Lo potete trovare su Viki in lingu originale con i sottotitoli in italiano.